FURCLAP è una parola arcaica di origine carnica. Letteralmente significa “fuori sasso” ma era utilizzata per indicare gli sconfinamenti (voluti o fortuiti) dai solchi di delimitazione durante le operazioni di aratura dei campi. Il termine è stato adottato perché oltre ad avere una sonorità anglosassone (four clap = quattro applausi) rappresentava efficacemente , allora come oggi, la nostra attitudine al “Dentro – Fuori” ovvero al rifiuto di formalismi ed etichettature. Nella Musica come nella Cultura e nella Vita di ogni giorno.
L’associazione culturale Furclap nasce nel 1996 ma dalla fine del 1998 tutto cambia e inizia una bellissima storia. Nel decennio che ora vi raccontiamo accade di tutto e di più. Ci sono stati, tuttavia, eventi significativi che hanno segnato tappe importanti ed è da quegli episodi che inizia la nostra storia.
1998 nascono i gruppi musicali Strepitz e Grop Tradizional Furlan
I giornali di allora scrissero “dalle ceneri dei Furclap nasce Strepitz” suscitando alcune polemiche che spesso avvengono fra musicisti. L’affermazione, tuttavia, non era del tutto azzardata: quando Giovanni Floreani chiamò i musicisti Gianfranco Lugano, Ermes Ghirardini, Paolo Viezzi e Lorenzo Marcolina per fondare la nuova band, aveva ancora in testa le sonorità Furclap ma ben presto Strepitz prese altre strade: sperimentazione, laboratori musicali, collaborazioni internazionali, progetti allargati.
L’amore per la musica tradizionale non viene meno e con il “Grop” inizia un’avventura che ancora oggi resiste. Centinaia di concerti in Italia, Europa, Africa, America latina e due cd storici: “A Voli” nel 1999 è “Chel c’al è al è” nel 2019.
La Carovana di giocolieri, trampolieri e sputafuoco che aveva animato la storica giornata dei Colonos, diventa una delle attività principali dell’associazione. Non c’è comune in Friuli V.G. che non abbia ospitato almeno una volta le animazioni proposte da un folto gruppo di artisti.
Nasce il Piccolo circo dei fratelli Karabowskji (una delle animazioni di punta dell’associazine Furclap in quegli anni).
Sulla falsariga del circo da strada dei primi ‘900 l’allegra sarabanda girava in lungo e in largo con numeri strepitosi: l’uomo più forte del mondo, animali feroci, la ultracentenaria nonna dei F.lli Karabowskji, equilibristi, fachiri e sputafuoco. Tutto meravigliosamente e ironicamente finto.
In quegli anni l’associazione Furclap implementa le animazioni natalizie organizzando un folto gruppo di suonatori di cornamuse e zampogne. Ancora oggi le Cornamuse di Furclap rappresentano una garanzia di qualità per eventi collegati al Natale. Costumi di qualità, un repertorio tradizionale curato nei particolari, strumenti fatti costruire appositamente da liutai affermati ma soprattutto tanta passione nel proporre le melodie tipiche del nostro territorio.
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Il nuovo millennio porta con sé obiettivi importanti e grandi collaborazioni. Grazie ad ArtSpace, associazione veneziana guidata da Gabriella Cardazzo con cui collaboriamo, si apre un mondo artistico a livello internazionale.
Giovanni Floreani incontra Brian Eno, conosce Richard Demarco che ci introduce al Fringe Festival di Edimburgo, Alberto Madricardo, filosofo di Venezia, che diventa una delle risorse più significative ai fini delle elaborazioni progettuali. Nascono le prime performance, le sperimentazioni teatrali, gli spazi riflessivi, i simposi. Inizia la stagione dei grandi progetti.
Nel 2008 un’antica passione di Giovanni Floreani e Novella Del Fabbro, il Canto Spontaneo, diventa un festival e muove i suoi primi passi a Gjviano (Rigolato) , un piccolo paesino nell’alta Val Degano dove, negli anni ’70, un gruppo “spontaneo” di cantori e canterine iniziò a cantare con la direzione di don Gilberto Pressacco. Un festival autofinanziato che nei programmi degli ideatori sarebbe stato una tantum. Non fu così…
Ma erano solo avvisaglie, il bello doveva ancora venire.
Già si sentiva aleggiare profumo di FRANTUMAZIONE.